Il terremoto scuote anche il Manaslu
La notte al campo 3 non è stata una passeggiata. Nella tendina monotelo Monster Lite di Ferrino Marco e Cala sono stati al “caldo” (tra i cinque ed i sette gradi sotto zero) e e la sono vista brutta.
Alle diciotto circa di ieri, infatti, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito la valle del Kumbu con epicentro nel villaggio di Namche Bazaar ed una propagazione su larghissima scala. Sedici i morti accertati a ieri notte, con tre vittime anche nell’ambasciata britannica di Kathamandu a causa del crollo del palazzo. India settentrionale e Nepal ne hanno fatto le spese maggiori ed anche a quota 6.717 del campo 3 si è sentita una bella botta. «La tenda ha iniziato a ballare – scrive Marco – ed abbiamo sentito un boato incredibile. Un crepaccio si è staccato e con lui anche una bella valanga che è passata a circa 800 metri dalla nostra postazione. Fortunatamente la slavina creatasi non ha colpito la linea di salita, nè quella su cui stanno i campi alti e possiamo quindi ritenerci fortunati. Non è stata una bella esperienza. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata – continua Marco – ma pensavo anche che non ci fossero poi moltissime differenze rispetto al Cho Oyu. Invece non è così, questo gigante himalayano è proprio “bastardo dentro”, si lascia avvicinare e poi ti si ritorce contro. Eravamo riusciti a fare un buon acclimatamento negli scorsi tre giorni ed anche la fiducia nel nostro fisico era aumentata. Ora ci ritroviamo con una botta di adrenalina nel cuore che non sarà facile da smaltire».
Per Marco e Cala rientro al Campo Base per riposare e prepararsi all’assalto finale alla vetta del Manaslu.
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